"Americani a Firenze.
Sargent e gli
Impressionisti del Nuovo Mondo"
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(Il meraviglioso
Intermezzo dalla Manon Lescaut di Puccini)
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(John Singer Sargent:"
Giardino a Torregalli")
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(Il livornese Vittorio Corcos:
" In lettura sul mare")
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Sargent :"Camera
d'albergo"
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Elihu Vedder: contadina che
fila
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Frank Duveneck: The Bridges Florence ( I ponti a
Firenze)
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(John Singer Sargent al
lavoro)
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Cortile interno di Palazzo
Strozzi
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Palazzo Strozzi a Firenze
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"Americani a Firenze.
Sargent e gli Impressionisti del Nuovo Mondo " è il titolo di una
meravigliosa mostra di quadri , attualmente in Firenze a Palazzo
Strozzi fino al prossimo 15 luglio, allestita in occasione della
ricorrenza del quinto centenario della morte di Amerigo Vespucci.
"La mostra celebra i
forti legami tra vecchio e nuovo continente, illustrando la cerchia cosmopolita
che lego` per sempre la città al nuovo mondo e trasmise in America cultura e
raffinatezze europee."
Ho visitato la mostra e vi
garantisco che ne vale la pena, a parte il piacere immenso di vedere Firenze,
la più grande città d'Arte nel mondo.
Ci sono quadri meravigliosi di
pittori americani che
"
venivano nel Vecchio Mondo per appropriarsi a tutti gli effetti della sua
ricchezza culturale, che i Padri Pellegrini si erano lasciati alle spalle
mettendo in mezzo l'Oceano Atlantico"
Non vi sto a parlare della
meraviglia dei quadri di John Singer Sargent ( il più bravo secondo me), e
poi di Cecilia Beaux, di John White Alexander,, di Weston Benson , di Merritt
Chase, ma anche dei nostri Boeklin, Corcos, Fabbri, ecc...
Insomma ce ne sono
proprio tanti.
Incredibile: van tutti a
sciacquare i loro panni in Arno!!
Il Catalogo è bellissimo!!
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Un piccolo accorgimento: per
poter entrare nel nocciolo della mostra occorre non essere digiuni di ciò che
la letteratura americana aveva prodotto in simbiosi o quanto meno
parallelamente all'attività di questi pittori. Parlo di Walt Witman,
Henry James, ecc...altrimenti è come andare a Micene senza conoscere Omero.
Ma non fateci caso a quel che
dico: ci si commuove lo stesso ascoltando l'Intermezzo della Manon Lescaut di
Puccini, senza sapere nulla di Puccini.
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