Carissimi compagni di Corso,

pochi Paesi come la nostra Italia sono una congerie di etnie antichissime, fortemente radicate e diversissime. Esse sono espressività di una cultura storicamente disseminata su tutto il territorio, in città grandi e piccole, ognuna portatrice di individualità e diversità in tutti i campi del sapere. Sono manifestazioni di impressionanti sincronie produttive in diversi luoghi con espressioni assolutamente autonome, eppure supportate da una coscienza del passato e da una tensione verso la classicità.

Percorrere le nostre diversità costituisce un nomadismo culturale bellissimo! Ogni etnia, sia la Campania,sia l’Abruzzo, sia il Veneto,ecc.  ha i suoi validi rappresentanti, degni di menzione nei vari settori delle attività umane. Come sapete benissimo, io sono del Salento, del tacco d’Italia, per intenderci e sono fiero di esserlo anche se sono stato trapiantato al Nord. Sono di un paese bellissimo che si chiama Castrignano dei Greci,in provincia di Lecce.

Fa parte di un gruppo di 6-7 paesi ellenofoni, nei quali cioè si parla un dialetto greco, detto griko, di origini antichissime, divenuto da circa un secolo oggetto di indagini accurate da parte di studiosi e di glottologi non solo italiani ma anche stranieri, in specie tedeschi.

Il prof. Paolo Stomeo (1909-1987)è stato  uno di questi. Sono onorato d’averlo potuto conoscere e di potervene parlare. Il Salento tuttora lo stima e lo ama moltissimo. Dedico questo mio scritto a questa grande figura di uomo e di studioso della mia terra.

 Lo dedico con particolare affetto ai colleghi d’Accademia “ salentini “ come me: Gianni Albanese, Marzo Antonio, Michele Dodde, Antonio Rotundo; non me ne ricordo altri e chiedo scusa. Lo dedico anche a tutti voi del magnifico 20° Corso, il migliore! Naturalmente! Se qualche collega vuole cimentarsi  in una impresa similare e farci conoscere figure di uguale spessore umano, si faccia aventi! Farà cosa gradita a tutti e stimolerà ancor di più la reciproca conoscenza ma ancor di più l’affetto che ci unisce, quasi tutti, in maniera imperitura e fortissima.

  Un caro saluto al nostro Capo di Stato Maggiore e compagno di Corso, Filiberto Cecchi.

‘A Filibè, forza e coraggio. Siamo tutti con te.

Un abbraccio e un saluto a tutti dal vostro incorreggibile

                                                                                                          pippi campa